I bambini hanno ritmi di apprendimento diversi, ma esistono alcune caratteristiche che, se individuate, possono indicare la presenza di un Disturbo Specifico di Apprendimento. I bambini non apprendono nello stessa maniera e possono avere tempi differenti, ma esistono anche alcuni indicatori precoci della presenza di difficoltà. Già alla scuola dell’infanzia ci sono caratteristiche che possono essere precursori dello sviluppo di difficoltà. I Disturbi dell’Apprendimento sono diagnosticati alla fine della seconda classe della scuola primaria per quanto riguarda dislessia, disgrafia e disortografia e alla fine della classe terza per quanto riguarda la discalculia. È importante però che le difficoltà nell’apprendimento siano riconosciute il prima possibile dagli insegnanti e comunicate alla famiglia perché un percorso di sostegno all’apprendimento possa essere avviato già alla fine della classe prima. Il fatto di avviare in modo precoce un percorso di potenziamento è utile per consentire al bambino di rafforzare i suoi punti di debolezza e sperimentare meno fallimenti a scuola; in questo modo si sostengono sia gli apprendimenti che la motivazione. I campanelli d’allarme alla scuola primaria sono:la difficoltà nell’organizzare il lavoro: il bambino ha sempre bisogno che lo si aiuti nell’esecuzione del lavoro per riuscire a svolgerlo in modo ordinato;
la difficoltà nel copiare una consegna o un testo anche breve: il bambino non riesce a concentrarsi per lungo tempo nella copiatura perché ha difficoltà a tenere a mente la parola da scrivere e deve continuamente controllare;
la ripetizione continua degli stessi errori: il bambino non impara a scrivere in modo corretto una parola, ma continua a sbagliarla anche dopo che viene corretta molte volte;
le difficoltà dal punto di vista delle manualità: il bambino fatica a scrivere, il gesto grafico rimane faticoso, tremolante, non segue le righe e peggiora progressivamente;
le difficoltà nel ricordare le consegne: il bambino chiede più volte di ripetere la consegna o porta a termine il lavoro in modo sbagliato perché non fa ciò che gli è stato richiesto;
il rifiuto di portare a termine compiti scritti: in alcuni casi il bambino si può rifiutare di eseguire compiti scritti per evitare la frustrazione e la fatica di un compito per lui troppo difficile;
la difficoltà a raccontare eventi accaduti in ordine cronologico o la difficoltà nel mantenere una sequenza logica nel pensiero: il bambino fa fatica a riportare i fatti seguendo un ordine e i suoi racconti risultano confusionari e di difficile comprensione;
la difficoltà maggiore nell’utilizzo della lingua scritta rispetto a quella orale: è presente una grande differenza nelle capacità di esposizione orale rispetto a quella scritta in cui il bambino appare più in difficoltà;
lentezza nell’esecuzione del lavoro in classe e nella scrittura durante i dettati: il bambino impiega molto più tempo dei compagni a portare a termine una consegna e rimane indietro nelle prove di dettatura;
numerosi errori ortografici e nella scrittura di numeri e lettere: il bambino compie numerosi errori ortografici e spesso sbaglia a scrivere le lettere e i numeri, in alcuni casi può scriverli rovesciati, come se si vedessero allo specchio;
difficoltà a contare: il bambino fa fatica a contare sia in avanti che all’indietro;
la difficoltà nel riconoscere le quantità e operare anche con piccoli numeri: il bambino sembra non individuare il senso del numero e fatica a automatizzare anche calcoli semplici;
la difficoltà a distinguere quantità maggiori e minori: il bambino fa fatica a confrontare una coppia di numeri e comprendere quale sia maggiore e quale minore;
la difficoltà ad automatizzare anche semplici calcoli: il bambino deve calcolare ogni volta anche in presenza di operazioni che dovrebbe aver automatizzato, come i numeri la cui somma è 10.
Se al termine del primo anno di scuola primaria si osservano alcune di queste caratteristiche è bene comunicare le difficoltà dell’alunno alla famiglia e consigliare un approfondimento. Anche se non è possibile fare una diagnosi alla fine della classe prima esistono comunque test tarati per questa fascia di età che possono fornire informazioni sul livello degli apprendimenti ed è possibile iniziare in modo precoce un percorso di potenziamento.
Se le difficoltà osservate fanno parte di quelle elencate e impediscono al bambino di seguire un regolare percorso di apprendimento è probabile che non si risolvano nel secondo anno di scuola, ma ci sarà bisogno di potenziare alcune abilità.
Giovanna Maria Marteddu 27/02/2025
