ELEZIONI REGIONALI IN SARDEGNA

Non sono un’esperta in politica, voglio scrivere un mio pensiero sulle imminenti elezioni regionali che richiamano tutti noi a compiere un dovere importante. Infatti l’esercizio del voto non è soltanto un diritto, ma anche un dovere di ogni cittadino Nell’art.48 della Costituzione vi è scritto che il voto è personale ed eguale, libero e segreto e che il suo esercizio è dovere civico. Votare è dunque sia un diritto che un dovere di ogni cittadino che abbia compiuto la maggiore età ed è l’unico modo per partecipare concretamente alla vita politica e istituzionale della nostra Nazione. Il diritto di voto costituisce il cosiddetto elettorato attivo che è composto dall’insieme delle persone (uomini e donne) che hanno la capacità giuridica di votare ed hanno compiuto la maggior età (18 anni). Quello che spesso ci dimentichiamo, è che oltre ad essere un diritto, il voto è anche un dovere civico di tutti. Per quanto sia un dovere però, con il passare del tempo e per effetto dell’aumento della sfiducia dei cittadini verso la politica , sempre più persone decidono di non partecipare al voto, anche perché nel nostro Stato, per effetto dell’abrogazione del DPR n.361 del 30 marzo 1957, nel 1993, votare non è più obbligatorio. Votare significa esprimere la propria volontà rispetto ai responsabili che avranno il compito di gestire le risorse collettive, ma non solo quelle e naturalmente rispetto al potere che andrà a costituirsi. Sarebbe bene rammentare che quello del voto, quindi della scelta e dell’esercizio pieno della sovranità popolare, è un diritto recente, conquistato attraverso cruente lotte, spesso con spargimento di sangue. Sono purtroppo sempre più numerosi i cittadini italiani che non si occupano della politica ed anzi se ne tengono decisamente lontani, per disinteresse, sfiducia e spesso per ignavia, con la conseguenza che molti non votano perché sono convinti della inutilità dell’esercizio di tale diritto. Pertanto se non si partecipa alla votazione non serve poi lamentarsi, perché non si è più nelle condizioni di influire sulla vita politica nazionale, ma si può solo subire ogni provvedimento che verrà adottato dalla maggioranza governativa, espressione di accordi tra i consociati che occupano i vertici dei partiti e sostenuta da una maggioranza parlamentare espressione dei partiti, che rappresenta una minoranza rispetto alla maggioranza della popolazione avente diritto al voto. La situazione in cui oggi versa la nostra Sardegna per incapacità, indolenza ed insipienza di coloro che la rappresentano, immersi, chi più, chi meno, in un mare di conflitti di interesse, è grave e desta non poche preoccupazioni. Ancor più grave appare poi l’assenza delle istituzioni che avrebbero invece il compito di prevenire il malaffare e di intervenire con rigore e severità per reprimerlo e punirlo. L’astensione dal voto significa privare la collettività della possibilità di manifestare la propria volontà e di operare le sue scelte su questioni che riguardano un interesse pubblico. Chi non combatte la sua battaglia per il rinnovamento della politica, ha già perso e quindi non ha più alcun diritto di lamentarsi dopo, dal momento che, come è noto, la storia la scrivono sempre i vincitori. Ogni democrazia si basa infatti sulla partecipazione e conseguentemente se non si va a votare viene meno qualsiasi parvenza di democrazia. Non dovrebbe sfuggire ai più che ogni voto ha il suo peso unito a quelli di altri e che l’insieme dei voti consente di modificare lo stato di fatto esistente. Occorre sempre essere i protagonisti tutte le volte in cui si ha l’opportunità di migliorare le cose che non vanno ed ogni elezione, politica o amministrativa che sia, é un’occasione e rappresenta un momento di scelta consapevole. È quindi questo il momento di partecipare compattamente, con convinzione e fiducia, per esprimere la propria volontà di cittadini elettori, dando fiducia a quei rappresentanti che si riterranno meritevoli e che, una volta eletti, potranno portare nelle istituzioni nuove idee e tentare di cambiare qualcosa che possa allontanarci da quello che appare l’inevitabile. Il voto è oggi l’unico ed ultimo strumento che ci consentirebbe di riaffermare la nostra dignità di cittadini e ci offrirebbe una possibilità di inversione di rotta. Tutti devono votare, senza se e senza ma e, soprattutto, senza lasciarsi incantare dalle sirene senza senso, né ragione alcuna. Si deve votare, a prescindere dal pensiero politico di ciascuno, scegliendo quei candidati che danno garanzie di maggiore affidabilità e preparazione, ma soprattutto di fedeltà ai valori costituzionali. È quindi necessario leggere i programmi elettorali, valutare i propositi e le argomentazioni dei vari candidati per decidere poi cosa sia più giusto fare e chi scegliere. E’ questo il momento della verità e della verifica di quanto ciascuno di noi ami la propria Regione ed intenda difenderla contro ogni attacco mortale, da chiunque esso provenga! Se vogliamo tentare di raggiungere qualche risultato apprezzabile per salvarci dal baratro e comunque migliorare le cose, l’unica strada percorribile è quella di esercitare la sovranità che ci riconosce l’art.1 cost. partecipando massicciamente alle elezioni e votando quelle liste i cui candidati appaiono più vicini ai cittadini e più affidabili nella tutela dei diritti fondamentali e della legalità costituzionale.

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