Empatia di fronte agli alunni che cambiano

Col passare degli anni, mi sono accorta che i ragazzi sono cresciuti, mi riferisco alle differenze di maturità che esistono tra le stesse generazioni, prendendo in esame la stessa fascia d’età in epoche diverse pur se molto vicine. Capisco che le comodità, la televisione, il benessere e purtroppo il troppo permissivismo da parte delle famiglie e lassismo a scuola, hanno creato una miriade di insoddisfatti, di giovani che hanno tutto e vorrebbero di più, giovani che già in tenera età hanno conoscenze dirette su droga e violenza, giovani che hanno perso di vista l’obiettivo principale della loro frequenza a scuola. Si, ho parlato di maturità, ma questa è una maturità falsata, deviata, non senso di responsabilità, non maturità intesa come coscienza della vita e buona predisposizione ad una crescita sana e valida, che faccia immaginare un prosperoso futuro in seno ad una famiglia ricca di sani principi e buone abitudini, ma disperazione.

A volte mi capita di assistere, nella scuola, ad episodi di bullismo, prepotenza nei confronti dei più deboli attuate esclusivamente per attirare l’attenzione di terze persone, come può essere considerato l’insano gesto del fumare, si fuma perché si è grandi, perché fa sembrare grandi e/o fa sentire grandi.
Queste sono situazioni che fanno riflettere o dovrebbero far riflettere, se succedono c’è qualcosa che non va, solitamente e questo è per logica, si boicotta un qualcosa che non piace, che non funziona, che non interessa, non qualcosa che appassiona e serve. E non è possibile sempre scaricare sui giovani la colpa di certe azioni, azioni che vanno studiate, comprese ed analizzate, se i giovani inventano scuse per evitare la scuola è certamente immaginabile che la scuola ha qualche deficienza, non soddisfa appieno le loro esigenze.

Uno strumento indispensabile nella scuola, una caratteristica della quale dovrebbe essere dotata l’intera comunità scolastica non è l’empatia, ovvero la capacità di ogni soggetto di mettersi nei panni degli altri, di anticipare un desiderio immedesimandosi nel prossimo e percependo ciò che gli può o meno far piacere, biblicamente potremo parlare del comandamento  “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”. Empatia è il contrario di apatia, sentimento che oggigiorno, e ciò lo dico a malincuore, regna in molti giovani. Molti giovani sono apatici, privi di ambizioni, privi di amor proprio, disinteressati a tutto ed a tutti, a volte anche alla vita stessa.

Il motto della scuola? Non scholae, sed vitae discimus, è un motto in latino, che significa: Non impariamo per la scuola, ma per la vita. Nel senso che s’impara non per la scuola o per un insegnante, ma per le occasioni e le difficoltà che s’incontreranno nella vita.
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