Come gestire la classe in presenza di alunni con Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD)Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività

L’ADHD ha origini neurobiologiche, secondo le evidenze scientifiche più recenti. I bambini o le bambine con iperattività nascono con predisposizioni biologiche alla disattenzione. Un bambino può ricevere una corretta diagnosi di ADHD senza che sia necessariamente iperattivo. Esiste anche un disturbo ADHD, caratterizzato da inattenzione senza iperattività. Si tratta di una condizione più insidiosa perché meno evidente che rischia di non essere riconosciuta o di esser sottovalutata.
I bambini con ADHD hanno sempre bisogno di un ambiente calmo e sterile per potersi concentrare sui propri compiti. Un ambiente che riduca i distrattori è facilitante. I bambini con ADHD non si comportano male, perché non vogliono seguire le regole e portare a termine i compiti loro assegnati, ma perché hanno difficoltà di autocontrollo.
Disubbidienza, opposizione e rifiuto di accontentare gli altri non sono le cause principali della disattenzione dei bambini con ADHD, in quanto le cause sono di natura neurobiologica.
L’ADHD non è un disturbo medico che può essere curato solo con i farmaci.

I bambini/ragazzi ADHD possono rendere estremamente difficoltosa la gestione della classe, in quanto:
a. non riescono a mantenere l’attenzione sui compiti scolastici per il tempo necessario al loro svolgimento,
b. preferiscono orientare l’attenzione nei confronti di attività immediatamente gratificanti, evitando quelle che richiedono sforzo e impegno,
c. sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli,
d. riescono a portare a termine il compito soltanto se vengono aiutati a focalizzare e a mantenere l’attenzione

  • Il Disturbo comportamentale crea disordine all’interno della classe:
    questi bambini e ragazzi si fanno notare per:
    a. l’irrequietezza,
    b. l’insubordinazione alle regole,
    c. la franca opposizione fino a reazioni provocatorie.
  • Il Disturbo della socializzazione ostacola l’interazione: alcuni alunni
  • con ADHD manifestano doti di:
  • simpatia,
  • creatività,
  • generosità
  • che li rendono leader di gruppi di coetanei, ma con la proposta di
  • modelli comportamentali inadeguati ed incompatibili per gli schemi
  • dell’organizzazione scolastica.
  • In altri casi ci può essere una reazione negativa del gruppo e/o dei
  • genitori alle azioni di disturbo

I Disturbi di Apprendimento degli alunni con ADHD possono essere legati ai problemi attentivi, ma spesso sono dovuti alla presenza di “deficit a grappolo” neuropsicologici come:

  1. la Dislessia,
  2. la Disortografia,
  3. Deficit di Attenzione sostenuta,
  4. Deficit prassici con disgrafismi,
  5. Discalculia.
    C’è una forte comorbilità con i DSA.

i fattori che ostacolano la gestione della classe sono, complessivamente:

  1. i problemi attentivi,
  2. le difficoltà di pianificare compiti complessi,
  3. lo stile impulsivo,
  4. le scarse abilità di gestire lo sforzo,
  5. la scarsa motivazione,
  6. gli atteggiamenti provocatori ed oppositivi.

Il sistema scolastico necessita di:

  • regole,
  • ordine,
  • uniformità
    e perciò costituisce un inevitabile ostacolo al naturale modo
  • Il bambino o ragazzo con ADHD sperimenta una scarsa opinione di sé dovuta:
  • a. ai continui insuccessi,
  • b. alle difficoltà relazionali,
  • c. alla incapacità di valutare adeguatamente i propri risultati in base allo sforzo compiuto.

La difficoltà nell’interpretare i segnali sociali, dovute:

  • all’incostante attenzione,
  • all’impulsività, provocano a volte fluttuazione tra:
  1. un’ipervalutazione di se stesso: “sono bravissimo, sono un campione!”,
  2. una caduta dell’autostima: basta una cosa che non riesce come si vorrebbe e il pensiero diventa: “non valgo nulla, sono incapace”.

l’alunno ADHD può approdare alla ricerca di una visibilità deviante il passo può esser molto breve, fino ad arrivare a:

  1. forme di comportamento provocatorio,
  2. aggressività verbale o fisica.

l ragazzino con ADHD è sovente poco popolare.
Non è ricercato, non viene invitato alle feste di compleanno.
Si arrabbia perché gli altri non fanno come lui comanda.
Detta le regole e poi le cambia a suo vantaggio.
Si impone.
E’ quel bambino che poi viene escluso, evitato. Perché :

  • fa perdere la squadra,
  • non rispetta le regole,
  • è poco concludente,
  • “fa prendere le punizione”,
    QUINDI .. MEGLIO NON AVERLO IN SQUADRA.

In sintesi, il ragazzo con ADHD non è in grado di elaborare e padroneggiare le proprie emozioni e di controllare le proprie condotte, parimenti non riesce ad assumere il punto di vista degli altri, non capisce le intenzioni altrui e quindi reagisce spesso con sorpresa agli atteggiamenti di adulti e coetanei.

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